FAQ sulla mobilità elettrica
Le domande più importanti sulla mobilità elettrica e le relative risposte
Sia in ambito privato sia commerciale, i veicoli elettrici ottengono energia prevalentemente dalla rete a bassa tensione.
In Italia dalle prese domestiche fluisce corrente alternata con una tensione di 230 volt. Tuttavia, sono possibili anche collegamenti trifase a 400 volt, spesso in questo caso si parla anche di “alta tensione”. Di norma l’intensità della corrente nelle abitazioni viene limitata a 16 A con un relativo fusibile.
La quantità di corrente proveniente da fonti rinnovabili è estremamente volatile. Talvolta il vento intenso e i cieli sereni forniscono perfino un abbondante surplus. Le turbine eoliche e gli impianti solari vengono in tal caso spenti oppure si verificano prezzi negativi della corrente nella borsa dell’energia elettrica. In questo caso, la mobilità elettrica integrata in modo intelligente è addirittura parte della soluzione piuttosto che il problema: in futuro, le batterie dei veicoli elettrici potrebbero fungere da accumulatori di energia mobili nelle fasi di eccedenza. Quando invece il sole non splende più e il vento soffia meno intensamente, l’energia viene reimmessa dalle auto nella propria abitazione o nella rete elettrica (Vehicle-to-Grid o V2G). Con batterie più grandi e corrispondenti modelli di pagamento, il conducente potrebbe utilizzare a tal fine la percentuale di potenza della batteria che non gli occorre, per esempio per i suoi viaggi settimanali casa-ufficio.
Se tutti i dipendenti collegassero il loro veicolo elettrico alla stazione di ricarica non appena raggiungono la sede della loro azienda, potrebbero effettivamente verificarsi problemi nella rete a bassa tensione.
Tuttavia, le aziende manifatturiere hanno già familiarità con argomenti quali la gestione del carico. Questa tecnologia viene applicata anche alle stazioni di ricarica. In tal caso il responsabile stabilisce l’intensità di corrente massima che viene messa a disposizione per la ricarica dei veicoli elettrici. In questo modo si evitano picchi di carico e, conseguentemente, costi aggiuntivi. Non appena si avviano i grandi impianti di produzione o la cucina della mensa sarà necessaria molta elettricità, ad esempio tra le 9 e le 11; i veicoli elettrici dovranno pazientare oppure si caricheranno più lentamente. Le batterie delle auto vengono nuovamente ricaricate solo quando la domanda all’interno dell’azienda si riduce. Il numero di veicoli elettrici che possono essere caricati presso la tua sede dipende dalle dimensioni e dalla tipologia d’impiego dei veicoli medesimi e deve essere determinato mediante un’analisi della situazione e delle specifiche esigenze.
La maggior parte dei veicoli elettrici attuali consente una ricarica a corrente alternata AC ad almeno 7,4 kW. Come equipaggiamento a richiesta vengono spesso offerte possibilità di ricarica AC a 11 kW e/o una ricarica DC a 50 kW e oltre. Nella pianificazione della tua infrastruttura di ricarica hanno quindi un ruolo decisivo le modalità e le potenze di ricarica offerte dai tuoi veicoli preferiti della flotta e le specifiche modalità d’impiego.
La più semplice regola di base della mobilità elettrica è: maggiore è la capacità di ricarica, più velocemente la batteria sarà nuovamente carica. Tuttavia, la durata di un processo di ricarica può variare notevolmente a seconda della modalità di carica, del livello di carica della batteria e della potenza che può essere assorbita dal veicolo (gestita dal regolatore della ricarica di bordo). Possono giocare un ruolo importante anche le condizioni ambientali, come la temperatura e l’irraggiamento solare, e la temperatura della batteria del veicolo. In definitiva, sarà l’“anello più debole” di questa catena quello che determinerà la reale potenza di ricarica possibile.
Per trovare la giusta potenza ci si deve domandare: quanto tempo ho a disposizione per la ricarica completa dei miei veicoli? Può trattarsi dell’intero tempo di presenza di un dipendente oppure solo di poche ore, ad esempio se i veicoli della flotta vengono utilizzati per diversi viaggi ogni giorno.
No, non ancora. Tuttavia, si stanno gradualmente affermando soluzioni sovraregionali: per evitare di dover stipulare contratti di ricarica con ogni fornitore regionale, si stanno affermando fornitori di roaming come Hubject. Questi raggruppano le possibilità d’accesso e la fatturazione di diversi punti di ricarica in tutta Europa. È ormai possibile scegliere tra numerosi fornitori (per esempio Charge&Fuel di Volkswagen Leasing GmbH), che consentono di effettuare la ricarica in modo facile e conveniente presso 30.000 - 50.000 punti di rifornimento in tutta Europa, indipendentemente dalla relativa regione.
Per la disposizione delle stazioni di ricarica è necessario inoltre considerare il percorso dei cavi di alimentazione dall’attacco di rete o trasformatore alle stazioni di ricarica. Tutti i cavi di alimentazione devono essere posati in canaline vuote o su vassoi portacavi. Occorre escludere accuratamente che vengano incrociate tubazioni del gas.
È necessario quindi valutare la possibile posa delle linee già nella fase di pianificazione del luogo. I percorsi tra l’attacco di rete o trasformatore e la relativa infrastruttura di ricarica dovrebbero essere quanto più brevi possibile. Se sono inevitabili lunghe distanze tra le stazioni di ricarica e il quadro di distribuzione principale, si raccomanda di installare dei sotto-distributori in prossimità delle postazioni di fermo veicolo.
Tutte le sezioni dei cavi e i componenti elettrici devono essere idonei alle potenze di ricarica previste e ai corrispondenti flussi di corrente. Occorre anche controllare se l’attacco di rete presente sia sufficiente alle dimensioni della flotta (event. con il supporto di una gestione dei carichi) o se debba essere potenziato. Oltre al potenziamento dell’attacco presente, potrebbe essere opportuno anche un nuovo attacco ovvero un trasformatore separato per la tua infrastruttura di ricarica. Per la ricarica rapida di flotte più grandi, in determinate condizioni può essere necessario un attacco a media tensione (trasformatore di rete locale).
Plug-in Hybrid Electric Vehicle, cioè un veicolo con propulsione ibrida sul quale la batteria può anche essere ricaricata dall’esterno.
Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure. Il WLTP è un ciclo di guida standardizzato a livello europeo valido dal 2017 per la determinazione delle emissioni e dei consumi degli autoveicoli; con questo strumento vengono valutati anche i veicoli elettrici e ibridi. A partire dal 1° settembre 2018 la procedura di controllo WLTP è obbligatoria per tutti i veicoli di nuova immatricolazione.
Sì, attraverso un partner del Gruppo, “The Mobility House”, per i Clienti singoli e in futuro per i grandi Clienti e i gestori di flotte; Ionity (una joint venture di diversi OEM) sta costruendo colonnine di ricarica rapida lungo i tratti autostradali.
A tutti i Partner Volkswagen Autovetture e Volkswagen Veicoli Commerciali.